giovedì 3 febbraio 2011


Alimentazione over 50: pizza, piatto unico (prof. Giorgio Calabrese) 4°

di vitalba paesano - 8 febbraio 2009 • in: Ultime newsWellness
Piatto unico? Certo, è così piacevole e veloce il pranzo o la cena monopiatto!
Qual è il classico esempio? La Pizza, naturalmente! Questo cibo napoletano che ha messo d’accordo il Nord con il Sud e l’Est con l’Ovest, in tutto il mondo.
La pizza è il classico piatto unico perché diventa un pasto completo: pasta da pane (ricca di carboidrati), lievito di birra, acqua e sale e poi condimenti vari dal pomodoro, alla mozzarella, all’olio extravergine di oliva, origano, acciughe e ancora altri ingredienti.
Sembra incredibile ma questo piatto ha carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali, oltre che antiossidanti di tipi polifenolico.
Se poi ci si abbina un  buon bicchier di vino, o una lattina di birra, si raggiunge il massimo dello scopo nutrizionale prefisso.
Altri piatti unici o monopiatti sono la pasta o il riso e i legumi; spezzatino con patate, muesli con latte di soia, pastasciutte con formaggi o carni, minestroni con formaggi grattugiato..
Cosa comportano da un punto di vista nutrizionale? La semplicità della loro eseguibilità è utile per bambini e anziani inappetenti ma dà la sicurezza di introdurre nutrienti, essenziali per il corpo umano, nella forma biologica più adatta per essere assorbiti e metabolizzati.
Il monopiatto permette di riportare in tavola ogni giorno i nostri cibi, variandoli e alternandoli opportunamente anche secondo i propri gusti e la propria disponibilità economica e consumandoli nella quantità giusta, in proporzione alle necessità determinate dall’attività lavorativa, dal sesso, dalla corporatura e dall’età.
Mangiare e nutrirsi in questo modo permette alla nostra società, che continua a correre senza mai fermarsi, di trovare un metodo sano e nutriente che appaga nel contempo il palato.


martedì 1 febbraio 2011

Dal " Corriere del Mezzogiorno"


     

ESCLUSI STARITA, MICHELE E SORBILLO

La regina delle pizzerie d'Italia?
Per «Dove» è la regale Brandi

Speciale classifica del settimanale di viaggi della Rcs Seconda è Cantanapoli, terza Don Salvatore

La «regina Margherita» da Brandi recentemente
La «regina Margherita» da Brandi recentemente
NAPOLI - La migliore pizza d'Italia? Secondo il settimanale di viaggi della Rcs «Dove», in edicola questa settimana, si può gustare alla pizzeria Brandi di Napoli. In una speciale classifica coi dieci locali più «gustosi» del bel paese, l'«antica pizzeria della regina d'Italia» si colloca al primo posto per il rapporto qualità-prezzo. «La margherita è stata inventata qui - si legge (ma su questo punto alcuni esperti non sono d'accordo) -. Nel 1889 da salita Sant'Anna di Palazzo partì Raffaele Esposito con il suo calesse per portare le pizze ai reali Savoia in visita a Capodimonte».
Al secondo posto, «Dove» (che ha interpellato l'esperta Orietta Boncompagni Ludovisi) mette la pizzeria Cantanapoli di via Chiatamone, suggestiva, ricavata in una grotta, dove la bufala e pomodorini è ottima. Al terzo posto Don Salvatore a Mergellina, la cui specialità è l'omonima pizza. Quarto in classifica Lombardi a Santa Chiara, dove vige il ripieno, assaggiato anche da Pasolini e i suoi attori in pausa dalle riprese del Decameron. Dal quinto al decimo posto troviamo pizzerie di Roma, Lucca e Pesaro.
Molti gli esclusi eccellenti dalla classifica per onorare la pietanza recentementeinsignita dal marchio Stg: Starita a Materdei, Sorbillo ai Tribunali, Michele a Forcella, La Notizia in via Caravaggio (locali a cui, però, il settimanale dedica un articolo approfondito). Piacevole l'amarcord di Pietro Calabrese che ricorda i tempi in cui andava a mangiare la pizza con Eduardo De Filippo in una bettola partenopea: «Il segreto della buona pizza - diceva il grande drammaturgo - è mettere un po' di sugna nell'impasto e una foglia di basilico freschissimo». Pare che sul suo balcone, Eduardo, ne coltivasse un intero vasetto.
Marco Perillo
19 febbraio 2010